Riapre ma ancora non si riparte. Tante le limitazioni e le domande senza risposta, molti i dubbi sui decreti ma troppe anche le ordinanze regionali che fanno di questa «fase 2» un labirinto di permessi e divieti diversi da regione a regione. Il 4 maggio sembrava dover essere il giorno della liberazione dal lockdown durato quasi due mesi, realisticamente non poteva essere così e così non sarà. Sorvegliata speciale la Lombardia, la regione più popolosa e più colpita che vuole ripartire come e più degli altri. Ripartono in tutto il paese le fabbriche e i cantieri, i negozi e in generale la vendita al dettaglio dovranno invece aspettare il 18 maggio, i bar e ristoranti il primo giugno (da oggi sarà permessa la ristorazione da asporto) ma i presidenti di regione spingono per anticipare e derogare così l’insieme è un quadro di difficile comprensione. Oltre 4 milioni di lavoratori torneranno in attività, si potrà far visita ai “congiunti”, e il governo precisa chi sono: parenti fino al 6 grado, affini e “affetti stabili”. Non gli amici. E niente spostamenti nelle seconde case anche se alcune regioni come Sicilia e Sardegna intendono derogare. Riaprono i concessionari; possono riprendere i restauri di opere d’arte.  

A Bruxelles e a Roma c’è attesa per la proposta della Commissione Ue sul recovery fund, seguita due giorni dopo dalla riunione dell’Eurogruppo. Martedì la Commissione europea rende pubbliche le previsioni sui danni complessivi (crescita del Pil, inflazione, disoccupazione, debito pubblico e deficit) che la pandemia causerà ai 27 Paesi dell’Unione nel 2020 e 2021. Queste previsioni peseranno sulla misure di contrasto alla crisi economica da pandemia nella Ue. Peserà molto anche il verdetto della Corte costituzionale tedesca che decide sul programma di acquisto di bond da parte della Bce. Una decisione contro questo programma o che contenga limiti contro tali acquisti può seriamente inficiare l’azione della Banca centrale in favore di Paesi come l’Italia e la Spagna. In Europa intanto continuano le progressive riaperture in Belgio e in Austria, o l’allentamento del lockdown come in Francia e in Spagna.

A livello sanitario, si intensificano gli sforzi per cure e vaccini contro un virus che sembra stia mutando. In attesa dell’estate constateremo cosa è cambiato.

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